il nostro lavoro
Il vigneto è stato mantenuto nel suo originario habitat circondato da boschi e prati. In queste colline coltiviamo vitigni autoctoni quali la Durella e la Garganega e vitigni tipici quali il Cabernet Franc, Pinot Nero e Riesling Renano, secondo un rigido protocollo chiamato Regola della Valle d’Agno, in cui sono stati recuperati gli antichi principi dell’agricoltura locale. La vinificazione segue lo stesso percorso: il minimo intervento possibile. Dalla vite al vino elaboriamo i nostri vini in seno alla proprietà. Dal frutto alla bottiglia lasciamo che si esprima la tipicità del terroir, che si conservi la ricchezza che il suolo del nostro vigneto ha procurato al frutto.
la biodinamica
L’agricoltura biodinamica si fonda su un modo di pensare e di agire che rispetta nello stesso tempo il mondo sensibile e la realtà sovrasensibile e cosmica che agisce in esso; Gli obiettivi che si perseguono sono :
- cicli delle sostanze il più chiusi possibile
- la rinuncia all’uso di sostanze chimiche di sintesi
- la coltivazione di piante adatte alla località
- la conservazione e l’incremento della fertilità del suolo tramite la concimazione organica
- l’intensificazione dei processi di regolazione naturale
- la rinuncia alla specializzazione estrema (per ragioni etiche ed ecologiche)
- una visione olistica
Ciò si esprime soprattutto:
- nell’uso dei preparati biodinamici
- nel processo di compostaggio del concime prodotto in azienda effettuato oramai sempre più spesso anche in agricoltura biologica)
- nell’uso di pratiche agronomiche adeguate
- nel rispetto dei ritmi biologici e cosmici
Nell’antichità l’agricoltura aveva un forte significato dal punto di vista del culto: tutti i lavori venivano effettuati al servizio degli dei. In culture successive l’agricoltura rimase una forma di servizio, però nei confronti della collettività; un mestiere legato alla natura che richiedeva enorme responsabilità in quanto la sopravvivenza della popolazione dipendeva dalla correttezza delle scelte fatte da chi gestiva la terra. I contadini traevano le loro esperienze e il loro sapere dall’osservazione delle manifestazioni della natura.
La natura è caratterizzata da 4 diversi livelli vitali:
Livello spirituale “Io”: sfera universale che abbraccia tutto, essa genera le altre sfere. L’uomo è in grado di collegarsi ad essa in modo cosciente, gli altri esseri viventi ne sono compenetrati inconsciamente.
Livello animico “Corpo astrale”: è la sfera dei sentimenti, all’interno della quale agiscono animali e uomo.
Livello vitale “Corpo vitale”: la sfera che include tutti i processi vitali, come lo sviluppo, il metabolismo, la riproduzione, all’interno del quale sono attivi le piante, gli animali e l’uomo.
Livello fisico “corpo fisico”: la sfera della materia solida, della sostanza. Gli esseri di tutti i regni della natura che fanno parte di questo livello: i minerali, le piante, gli animali e l’uomo.
Nell’azienda agricola abbiamo di continuo a che fare con tutti questi livelli. Quando esercitiamo un’attività tecnica, noi lavoriamo a livello del fisico e delle sue leggi. Il fondamento fisico della nostra azienda è la roccia madre. Noi modelliamo il nostro ambiente fisico tramite il modo in cui diamo forma agli oggetti e al paesaggio della nostra azienda agricola. Lavoriamo invece a livello del vivente quando esercitiamo qualsivoglia tipo di attività agricola. Perciò tutte queste attività non sono mai identiche, infatti tutto il vivente si trova in uno stato di continua trasformazione, esso è però governato da leggi proprie. Noi modelliamo il nostro ambiente vitale creando le migliori condizioni per lo sviluppo e la coesistenza armonica di tutti i diversi esseri viventi. Sperimentiamo il livello animico della natura in particolare nel rapporto con gli animali: tramite il livello animico noi comunichiamo con loro, siamo vicini a loro. Noi plasmiamo l’ambiente animico tramite i nostri sentimenti e anche tramite il modo in cui consentiamo agli animali di esprimere il proprio essere. Il livello animico è il campo delle relazioni reciproche.
Il livello spirituale e quello che compenetra tutto. Noi però possiamo plasmare a livello cosciente ciò che esiste sotto forma di leggi della natura. In questo modo si origina la cultura: le piante coltivate, gli animali domestici, il paesaggio coltivato; a partire da qui si configura l’individualità agricola. Il livello spirituale è il livello in corrispondenza del quale noi uomini comunichiamo gli uni con gli altri tramite il pensiero. Quando pensiamo, noi modelliamo a livello spirituale. Tramite le nostre capacita spirituali noi possiamo dare forma al nostro ambiente secondo le sue potenzialità naturali, possiamo aiutarlo a progredire e trasformarlo. Tutto ciò comporta una grande responsabilità per noi.
Oggi siamo giunti al punto in cui iniziamo a domandarci quale sia il senso dell’agricoltura. Da un lato l’ “agricoltura high-tech” si allontana sempre più dal suo fondamento, la natura. Paradossalmente questo metodo di produzione origina enormi quantità di alimenti, eccedenze addirittura. E’ dubbio se questi prodotti agricoli riescano effettivamente a nutrire l’uomo in modo che egli possa anche sviluppare le proprie capacità animiche e non solo il proprio corpo.
D’altro lato viene favorita la messa a riposo delle superficie il ritorno delle superfici coltivate allo stato naturale originario.
L’idea biodinamica, proveniente dalla scienza dello spirito antroposofica, vuole percorrere un’altra strada, ponendo le basi ideali e pratiche che consentano di stimolare in modo duraturo la vitalità del suolo e la formazione dell’humus. In tal modo si rende possibile alle diverse specie vegetali e animali di esprimere la propria essenza specifica (quindi la loro dimensione spirituale). Così, tramite alimenti coltivati in questo modo, all’uomo vengono trasmesse le forze di cui ha bisogno per il suo sviluppo fisico e spirituale.